mercoledì 13 maggio 2020

Cronaca Step#14

Il dolore nella cronaca è sempre presente. Un omicidio,un attentato, un suicidio. Qualunque sia la notizia il dolore è sempre insidiato lì: il dolore di una famiglia, il dolore di chi ha subito una violenza, o il dolore di chi compie un atto suicida.
In Italia c'è anche chi lucra su questo argomento come ad esempio programmi tv quali "La vita in diretta", "Domenica In" e  "Pomeriggio Cinque" che spesso sono veri e propri minestroni: non limitati alla cronaca nera, ma anche alla cronaca rosa, alle notizie di costume e alle frivolezze. Durante le puntate, lutto e sorriso si alternano rapidamente, rivelando la totale mancanza di un coinvolgimento reale nei drammi delle vittime. Il dolore viene sfruttato con assoluta superficialità.
Come contrastare questi baracconi televisivi? Semplicemente, con un atteggiamento attivo e non passivo riguardo all’informazione. Con Internet possiamo svolgere ricerche di notizie selezionate da fonti autorevoli e quanto più imparziali possibili, come l’ANSA e le agenzie internazionali, e leggere opinioni di giornalisti veri. Possiamo confrontare e studiare i dati sui fenomeni, trovare le definizioni dei termini che non conosciamo, approfondire i concetti e infine formarci un’opinione sulla realtà di oggi supportata dai fatti.Distinguere la realtà dallo spettacolo,in modo razionale,per arrivare ad un’informazione seria ed approfondita, è l’unico modo per comprendere davvero il mondo in cui viviamo, ma soprattutto per onorare e rispettare il dolore di parenti e sopravvissuti e la memoria di chi non c’è più.

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