Edvard Munch, norvegese di nascita, nasce nel 1863 a Loten,
un piccolo comune della contea di Hedmark, nell’entroterra della nazione
scandinava. Un luogo che gli segnò l’esistenza perché qui sin da bambino, il
pittore dovette combattere con due eventi che lo debilitarono nella psiche:
prima la morte di sua madre Laura durante la tenera età, poi la morte di sua
sorella Sofie per tubercolosi, durante la sua adolescenza. Due eventi che
sicuramente segnarono il modo di vedere il mondo attorno a sé dell’artista e le sue opere.
Due esempi della rappresentazione del suo dolore sono "La fanciulla malata" e "L'urlo":
La fanciulla malata, olio del 1885, in cui il
pittore racconta il dolore per la morte della sorella Sofie e la sofferenza
provata per la perdita della cara mamma, traslate sulla tela nelle figure della
ragazza a letto dal volto segnato dall’arrivo incombente della morte, e di sua
madre stanca e debilitata al suo capezzale.
Ed un anno più tardi dipinge l’Urlo.
Come scritto nella descrizione appuntata dallo stesso Munch
nel suo diario mentre era ricoverato presso l’ospedale di Nizza, il dipinto
racconta la scena precisa in cui il pittore fu colpito da un forte senso
di paura, sgomento e irrequietezza
mentre passeggiava in compagnia di due amici sul ponte di Nordstrand, un
piccolo paesotto nei pressi di Oslo, oggi inglobato alla città come quartiere.
Sul piano compositivo infatti è ben ravvisabile la figura dell’artista in primo
piano fermo sul ponte e dei due amici indefiniti nelle loro sagome scure sullo
sfondo.
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