La convinzione che gli esseri umani siano perfettibili porta
inevitabilmente all’errore di voler progettare società esemplari per una specie
che, in realtà, è manchevole. Non esiste un modo di vivere che sia migliore in
assoluto perché esiste una grande varietà di stili di vita a cui le persone
aspirano; non esiste “la società migliore”, ma solo una serie di modelli
dettati dai vari aspetti della nostra natura. Molti degli esperimenti utopistici dell’Ottocento sono
stati relativamente innocui: hanno coinvolto poche persone e non hanno avuto un
reale potere economico e politico; se invece quest’ultimi ci fossero stati, i
sognatori utopici si sarebbero trasformati in distopici assassini. Le persone
agiscono in base a ciò che credono, e se si comincia a credere che l’unica cosa
in grado di impedire a te, alla tua famiglia, alla tua etnia o alla tua
religione di andare in paradiso sia qualche altra persona o qualche altro
gruppo, allora quelle azioni non conoscono limiti. Dall’omicidio al genocidio,
nel nome di convinzioni religiose o ideologiche, sono state uccise moltissime
persone nella storia dei conflitti umani: dalle Crociate all’Inquisizione,
dalla caccia alle streghe alle guerre religiose dei secoli passati, fino alle
guerre mondiali, ai pogrom e ai genocidi novecenteschi.
Questa è la dimostrazione che pensieri utopici possono causare dolore e sofferenze
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